Poemetto Inutile

In Poemetto inutile Salvatore Torre è il fine e sensibile poeta che mettendo il lettore di fronte a uno specchio gli permette di guardare dentro il suo variegato mondo interiore. L’autore, con versi incisivi e penetranti, rende al massimo la capacità di descrivere stati d’animo inespressi, sentimenti che l’uomo reprime, sentimenti che l’uomo maschera o che evita di scoprire fino e in fondo. La rabbia, il desiderio, l’incapacità di attendere sono depositati nella mente e sotto gli occhi di un lettore che è travolto dalla forza di immagini suggestive. L’umanità coincide e al tempo stesso si distingue dal poeta nella possibilità di conoscere sentimenti che gli uomini provano, ma che fingono di non conoscere come accade, ad esempio, con la viltà. La viltà rappresenta la mancanza di coraggio degli esseri umani, la loro incapacità di assumersi le responsabilità delle proprie azioni, ma anche la presa di coscienza della condizione che più si addice al poeta, quella di anti-eroe. L’uomo coraggioso non è colui che è capace di gesta sublimi, ma semplicemente colui che riesce ad amare ed essere libero. L’amore per la donna amata e l’amore per il prossimo attraversano tutto il libro come il vento che ristora dalla calura estiva e come miracolo che racchiude le fondamenta della nostra esistenza.